La verità sulla RIFORMA
della PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Quando la Politica sottomette lo Stato

Cos'è davvero la 'riforma' Madia?

 

 1. Lo Stato abbandona il territorio e si indebolisce l'amministrazione pubblica.

Si segue una strategia di riorganizzazione centralistica che bada al comando più che al funzionamento.

Non si prende in considerazione la domanda di qualità ed efficacia dei servizi pubblici, come richiedono i cittadini. Un tema che chiama in causa il valore del lavoro pubblico, ancora una volta totalmente dimenticato.

 

 

 

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Cos'è davvero la 'riforma' Madia?

 

 2. Si affronta un processo di riforma nel sesto anno di blocco della contrattazione e dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il protrarsi di tale blocco.

Si continua a svilire il 'lavoro pubblico': non solo il ruolo dei lavoratori non viene contemplato ma si avvia un processo di arretramento dello Stato.

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Quali sono i tempi?

 

 Dovremmo aspettare il 2017 inoltrato per vedere in pratica questo processo di 'semplificazione e innovazione' della Pa.

La riforma Madia sarà, infatti, pienamente operativa dopo l'approvazione di un numero enorme di decreti delegati, che varia tra i 12 e i 18 mesi.

Un complesso iter di approvazione che - parole dello stesso premier Renzi - si concluderà a 2017 inoltrato.

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Riforma della Pa, un'operazione verità

 

Analizziamo nel dettaglio il provvedimento

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Un solo PIN, tanti servizi?

 

 No. Il paese sconta dei ritardi colossali nei processi di digitalizzazione, che investono pesantemente anche la Pubblica amministrazione.

La riforma non investe un euro nella digitalizzazione della Pubblica amministrazione.

Ma in compenso non si prevedono garanzie di accesso ai servizi per i cittadini non ancora informatizzati.

 

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Lo Stato, il tuo vicino di casa?

 

 No. La trasformazione delle Prefetture in UTS (Ufficio territoriale dello Stato), la confluenza in questo di tutti gli uffici periferici della Pa, la riduzione degli uffici della Pubblica amministrazione sul territorio, produrrà l'abbandono del territorio.

Lo Stato si allontana dalla tua casa.

Si parla di semplificazione ma in realtà si cancellano i presidi dello Stato dal territorio.

Inutile ricordare che in questo processo non ci si è posti il problema della partecipazione dei lavoratori.

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Meno Camere di commercio?

 

 Sì, ma. Invece di avviare una riorganizzazione della governance, con attenzione alla tutela dei servizi offerti, si mette in campo una 'riorganizzazione' solo sulla base di parametri numerici, abbandonando anche qui il territorio.

Un ennesimo taglio che rischia di avere gravi effetti sui servizi e sul piano occupazionale.

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Dirigenza, merito o spoils system?

 

 Spoil system. Anche qui le misure introdotte prefigurano una predominanza della politica e si apre la strada a uno spoils system illegittimo e incostituzionale, mentre aumenta la burocrazia.

Non c'è per la dirigenza alcuna autonomia di gestione e garanzia di indipendenza dalla politica, a prescindere dal merito.

La sola conseguenza è la piena decontrattualizzazione.

 

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Meno partecipate più efficienza?

 

 No. Il governo ha già frenato sulla riduzione delle partecipate, per quanto riguarda le società quotate.

Nessuna parola, né garanzia certa, sul futuro degli oltre 260 mila dipendenti in ballo, così come sul destino delle circa 3 mila società partecipate dai privati che si presume abbiano impegnato risorse.

Il governo centrale pretende di decidere su temi che riguardano Regioni, Province e Comuni. E il rischio pasticcio, come con le Province, è dietro l'angolo.

 

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Meno sprechi più risorse per la sicurezza?

 

 No. Con lo 'smantellamento' del Corpo Forestale dello Stato e l'indebolimento della polizia provinciale si mette a serio rischio il lavoro di tutela del territorio e dell'ambiente, insieme all'attività di contrasto alle ecomafie.

Per i Forestali la militarizzazione, ovvero il passaggio di un corpo civile in uno a ordinamento miliare, produrrà la perdita dei diritti civili e sindacali del personale e la crescita delle spese a dispetto degli impegni del governo.

 

 

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Trasparenza obbligatoria?

 

 Sì, ma. Con il Freedom of Information Act (Foia) si prevede di rendere accessibile a tutti l’accesso ai dati e ai documenti della Pa.

Un principio assolutamente condivisibile ma che ha bisogno - ed è ciò che manca - di una nuova qualificazione dell'azione amminsitrativa e di formazione del lavoro, così come di adeguate risorse e investimenti.

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Contratto Subito?

 

 Manca. Alla contrattazione - e non alla legge - sono legati i nodi veri per il rilancio dei servizi pubblici.

Riorganizzazione, risparmio, innovazione, investimento nelle professionalità e riconoscimento economico per i lavoratori, passano attraverso la contrattazione.

Solo con il rinnovo dei contratti, con il 'Contratto Subito' si può riformare davvero la Pa.

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