Algoritmi, strumenti e servizi per la content curation
Alessio Cimarelli
Trieste, 18 dicembre 2014
La content curation è l'arte di saper raccogliere, organizzare e presentare informazioni su un argomento specifico per un pubblico che ha un'esigenza specifica.
Robin Good, Masternewmedia
Dietro contenuti e notizie ci sono sempre rapporti sociali tra persone
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Ciò che vediamo del World Wide Web è solo la superficie di un mondo in cui non ci sono solo persone che dialogano con altre persone, ma macchine che dialogano con altre macchine.
Se vogliamo usare al meglio (e con consapevolezza) tutte le opportunità che la Rete può offrire, noi persone non possiamo evitare di imparare a dialogare con le macchine.
Alcune sono pensate per le persone: l'HTML interpretato da un browser, per esempio.
Su altre si basa lo scambio dei dati tra applicazioni software: l'XML di un feed RSS, per esempio.
È così possibile una gestione automatica dei contenuti, per esempio la loro raccolta da varie fonti e il loro aggiornamento continuo mediante aggregatori.
Si tratta di organizzare fonti e flussi di contenuti in un solo posto e automatizzare le operazioni ripetitive (aggregation).
Ma anche di produrre un flusso di contenuti in formati machine-readable ulteriormente gestibili da altre applicazioni (syndication).
Si tratta di organizzare singoli contenuti in un solo posto in un modo che sia possibile... ritrovarli!
Si tratta di delegare agli algoritmi anche una prima fase di filtro, selezione e ordinamento dei contenuti, anche sulla base del comportamento collettivo di persone come noi.
Un'attività di curation deve avere un valore per chi ne usufruisce e questo valore deve essere percepito un po' come un sottile legame empatico, perché alla base c'è sempre un rapporto di stima e di fiducia.
Per tutto il resto c'è la logica aristotelica e l'algebra booleana.
Non basta ottenere un buon prodotto finale, bisogna distribuirlo!