Fino all’entrata in vigore della nuova Legge Gelli, chi lavorava alle dipendenze di un'azienda pubblica o privata non doveva rispondere direttamente al cliente/utente/paziente che invece aveva un "contratto" di prestazione con l'azienda, pubblica o privata, che se ne assumeva oneri ed onori (a norma di Codice Civile e Leggi specifiche).
I lavoratori dipendenti non erano obbligati ad avere una propria polizza assicurativa.
I CCNL della sanità pubblica, della sanità privata e del SSAEP, con specificità diverse, hanno posto in carico all’azienda l’obbligo di fornire adeguata copertura assicurativa e idoneo patrocinio legale ai propri dipendenti.
Se le aziende/enti soccombevano nelle cause derivante da eventuali contenziosi, rispondevano direttamente al cliente/utente/paziente (tramite le polizze di assicurazione aziendali o in auto assicurazione) e, in caso di dolo o colpa grave, potevano successivamente intentare procedimenti di rivalsa, presso la Corte dei Conti (enti pubblici) o la magistratura ordinaria (enti privati), a carico dei propri dipendenti che avevano effettuato le prestazioni professionali.
La insufficiente formalizzazione di procedure e linee guida, il malgoverno dei processi e le organizzazioni inadeguate, la sottovalutazione degli aspetti legati al rischio clinico e le sciagurate campagne mediatiche sulla malasanità hanno fatto, negli anni, esplodere il fenomeno delle richieste risarcitorie, implementando anche il fenomeno della “medicina difensiva” con costi e disservizi per tutto il SSN.
Con la nuova formulazione, si estende l’esclusione della punibilità penale a tutti gli eventi colposi (lievi o gravi) ma solo per i casi di imperizia; resteranno punibili, invece, quelli, lievi o gravi, che configurano negligenza e/o imprudenza
Complessivamente, le nuove norme delineano un sistema organico fatto di:
Nonostante il complessivo buon impianto di una norma che affronta molteplici aspetti, abbiamo lavorato, in questi anni e in tutte le sedi, per contrastare queste scelte penalizzanti e divisive nei confronti dei lavoratori pubblici e privati, che, in questi anni, hanno già dovuto sopportare gravi ingiustizie come il pluriennale blocco del contratto ed il progressivo svuotamento dei servizi dovuto al blocco generalizzato del turn over.
La strada intrapresa è molto sbilanciata sull’aspetto assicurativo ed introduce, ancora una volta, penalizzazioni a carico dei lavoratori, quali la polizza per la responsabilità civile professionale obbligatoria per tutti, dipendenti compresi.
Queste norme riguardano solo una parte, dei lavoratori coinvolti, dimenticandosi, di tutti quegli operatori che partecipano alle attività sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, pur non essendo esercenti le professioni sanitarie; questi continueranno ad essere assoggettati alle norme previdenti. Continueremo la nostra azione, per provare a rimediare a queste scelte sbagliate.
In conclusione, è anche opportuno sottolineare che le caratteristiche delle nuove assicurazioni obbligatorie, molto diverse da tutte quelle attualmente sul mercato, saranno note solo dopo l'uscita del Decreto attuativo, per il quale il Governo ha quattro mesi di tempo dall'entrata in vigore della nuova Legge.