Nasce il 28 Aprile 1937 nei pressi di Tikrit, in un piccolo villaggio.
Saddam è di origini molto povere, il padre si separa dalla madre passando le sorti della famiglia nelle mani di un patrigno violento. A 10 anni Saddam lascia tutto per trasferirsi dallo zio Khairallah a Baghdad.
Già nel 1957 entra in politica, nel Partito della Rinascita Araba Socialista, Bath, e partecipa anche al tentato assassinio del generale Qasim, che reggeva allora l'Iraq.
Nel 1959 viene condannato a morte per un attentato al leader politico Qasim, ma riesce a scappare in Siria e poi nel Cairo, dove rimarrà qualche anno.
Dopo la caduta della monarchia irachena nel 1963 torna nella capitale e sposa Sajida Khairallah Talfah, sua cugina.
Torna attivista e tenta di nuovo un colpo di stato con altri fedelissimi; anche stavolta le cose non vanno bene ed entra in carcere da dove fugge dopo qualche anno.
Successivamente ritenta la scalata al potere e lavora con lo zio Al-Bakr, presidente iracheno.
Approfittando delle debolezze interne, conquista la presidenza, il potere militare e quello politico il 16 luglio 1979; come primo provvedimento fa giustiziare centinaia di membri di partito e di governo sospettati di tradimento o che comunque potevano insidiarne la leadership.
Governa il paese con il terrore ed iniziano le sue mire espansionistiche; dapprima verso l'Iran, il cui conflitto provoca uno sterminio da entrambe le parti, anche a causa dell'utilizzo delle armi chimiche bandite
dall'occidente.
Dopo lunghissimi anni di guerra, si fa l'armistizio senza che entrambi i paesi abbiano ottenuto alcunchè, ma Saddam convince il suo popolo, ridotto alla fame, di aver riportato una straordinaria vittoria sul nemico.
Poi è la volta del Kuwait nell'agosto del 1980. I rapporti di forza sono ovviamente sproporzionati: le truppe di Saddam conquistano molto territorio del piccolo emirato in poche ore, terrorizzando la popolazione, stuprando donne e razziando ogni cosa.
Interviene l'ONU ma il dittatore si oppone e interviene militarmente solo nel 16 gennaio 1991 con l'operazione «Tempesta del deserto» o così detta «Guerra del Golfo» .
L'Iraq rapidamente si trova costretto al ritiro e subisce una pesante sconfitta. Nonostante ciò, il dittatore riesce a mantenersi saldamente al potere e sopravvive con il mercato nero, controllato dai figli Uday e Qusay, anche loro violenti. Il popolo è alla fame, il regime prospera.
Ad ogni modo, Saddam non smette di prodursi in una serie di piccole e grandi provocazioni, che vanno dal tentativo di impedire le ispezioni Onu agli impianti sospettati di produrre armamenti non convenzionali.
Nel febbraio del 1998 provoca una nuova crisi a livello internazionale, minacciando di ricorrere a oscure "nuove strategie" se le sanzioni non verranno sospese .
Atteggiamenti che portano a nuovi interventi compreso un parziale bombardamento della stessa capitale, mentre le sanzioni dell'Onu portano ad un rapido declino dell'economia irachena: cibo insufficiente, peggioramento dei servizi sanitari pubblici. Tutto ciò, però, non sembra al momento indebolire il radicato potere di Saddam.
Saddam riesce a mantenere la sua leadership anche grazie a una forte repressione interna e a continui rimescolamenti all'interno delle posizioni di potere.
Fa arrestare la propria moglie Sajida accusandola del complotto.
Il 19 marzo 2003 americani e britannici attaccano l'Iraq e conquistano Baghdad dopo 15 giorni. Inizia la caccia a Saddam che riesce abilmente a far perdere le tracce.
Il giorno 1 maggio 2003 George W. Bush proclama finita la guerra.
Ma la caccia a Saddam Hussein finisce solo il 13 dicembre 2003 in modo poco glorioso, quando viene catturato in un buco scavato nella terra in una fattoria vicino a Tikrit, sua città natale, con la barba lunga, stanco e demoralizzato, senza opporre alcuna resistenza.
Viene processato da un tribunale iracheno; il 5 novembre 2006 viene proclamata la sua condanna a morte per impiccagione: l'esecuzione avviene il 30 dicembre.
Spero che resterete uniti e vi metto in guardia: non date fiducia alla coalizione iraniana, questa gente è pericolosa.
- Saddam Hussein
Una curiosità: Saddam, in dialetto locale significa "disgrazia". Il nome viene scelto dalla madre che rimasta sola tenta invano prima l'aborto poi il suicidio.