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Edizione digitale
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Edizione digitale
A cosa mi servono queste lezioni?
A introdurti alla teoria e alla pratica del documento digitale,
ovvero:
Acquisire una conoscenza storico-critica delle radici culturali e dell’evoluzione della testualità digitale
Conoscere le principali risorse e iniziative nel campo dell’edizione digitale dei testi
Familiarizzare con i linguaggi e gli strumenti dell’edizione digitale scientifica (SDE)
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Edizione digitale
Qual è lo scopo di una “edizione”?
L’esigenza di conservare l’opera
L’esigenza di trasmettere l’opera
L’esigenza di trovare un pubblico per l’opera
L’esigenza di rispettare la volontà dell’autore
L’esigenza di conservare i manufatti dell’artista
L’esigenza di testimoniare l’evoluzione dell’opera
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Edizione digitale
Un'edizione di Google book puo' essere un'edizione digitale di interesse di un critico letterario, di uno studioso di filologia e letteratura?
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Edizione digitale
La “filologia materiale” degli anni ‘30: Pasquali, De Benedetti, Contini Scrittura come “processo” e testo come “sistema”
Contini: l’opera come “perenne approssimazione al valore” (1974)
Variantistica e strutturalismo: la scuola critica degli anni ‘60 e ‘70 (Segre, Avalle, Corti)
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Edizione digitale
Segre: “… è utile ribadire che […] la natura del testo è condizionata dai modi della sua produzione e riproduzione, che insomma il testo non è una realtà fisica ma un concetto limite.” (1981)
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Testo - Patrick Sahle
Text
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[…] conviene ricordare che la produzione, non solo dei libri, ma dei testi stessi, è un processo che implica, al di là del gesto della scrittura, differenti momenti, differenti tecniche, differenti interventi: quelli dei copisti, dei librai-editori, dei tipografi, dei compositori, dei correttori. Le relazioni fra le opere e la società non consistono unicamente nell’appropriazione estetica e simbolica di oggetti, linguaggi e pratiche rituali o quotidiane… esse concernono le relazioni multiple, mobili, instabili, che annodano i testi alla loro materialità, l’opera alle sue iscrizioni.”
Roger Chartier, Inscrire et effacer, Paris, Gallimard-Seuil, 2005
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La conservazione digitale non è un semplice processo di conservazione degli oggetti fisici, ma un processo di conservazione della capacità di riprodurre gli oggetti… [di fatto] non si può provare di aver conservato un oggetto fintanto che che non venga ricostruito in una forma che ne permetta l’uso da parte di esseri umani o di programmi di elaborazione automatica”. (Thibodeau 2002)
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Essa è “rappresentazione” e non mera trascrizione del parlato, ne fornisce cioè un modello concettuale. In modo simile, il passaggio dall’analogico al digitale descrive un processo di rappresentazione
Anche nella codifica di un testo è necessario esprimere un modello concettuale, ovvero astratto, di quel testo
“La scrittura è metalinguistica” (Olson 1997)
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La codifica digitale è una “rappresentazione” e una “traduzione” di un oggetto in/attraverso un altro linguaggio (in questo caso un meta-linguaggio, Lotman 1973)
In entrambi i casi (codifica e traduzione) il circolo ermeneutico per continuare a vivere deve essere periodicamente rinnovato
Lo scopo della codifica
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Il principio metalinguistico
I linguaggi di markup dichiarativi dichiarano l’appartenenza di un dato segmento testuale ad una determinata classe di strutture testuali; ad esempio: «questo è un titolo»: <title>Titolo</title>
Qualsiasi LM, o meglio qualsiasi rappresentazione digitale di un testo “sottende una teoria del testo in generale” (Sperberg-McQueen 1991)
Dunque l’operazione di codifica non è un atto neutro di registrazione, ma è un atto interpretativo
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- specificazione delle fonti primarie utilizzate per la costituzione del testo ed eventuale loro trascrizione comprensiva di tutti i dati relativi al loro stato (cancellazioni, omissioni, lacune etc.)
- indicazione esplicita delle correzioni e delle congetture interpretative effettuate dall’editore nella costituzione del testo, con specificazione del livello di certezza che l’editore assegna a ciascuna di esse
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Testo comunemente detto
NORME: Grammatica, retorica, etc
Rappresentazione digitale del testo. NORME: grammatica rispetto la sintassi del codice
Testo di output che un software restituisce. Processo biderezionale e dinamico
Testo profondo che scrive e ci scrive: con esso integiamo e ci viene anche restituito un certo output NORME: si tratta anche di un momento autopoietico
Testo in sé
Testo-codice
Testo processato
Testo che ci scrive
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La base per la creazione di un’edizione scientifica digitale (o di un archivio di edizioni digitali) non può in nessun modo essere il software
Perché?
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- Nessun software è adeguato per ogni genere di utilizzazione
- Nessun software, per quanto efficiente e versatile può essere gradito a tutti i possibili utilizzatori di una risorsa testuale digitalizzata
- Ma soprattutto, i software hanno un ciclo di vita estremamente ridotto e sono legati a una particolare piattaforma informatica
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L’edizione digitale di un documento richiede la rappresentazione dell’informazione contenuta in una fonte testuale in un formato utilizzabile da un elaboratore (Machine Readable Form), ovvero una codifica.
A tale fine occorre utilizzare un apposito linguaggio informatico che deve rispondere ai vincoli formali imposti dalla elaborazione automatica e allo stesso tempo deve essere sufficientemente espressivo per rappresentare la complessità dell’oggetto “testo”
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- è un linguaggio che consente la rappresentazione di documenti e dati strutturati su supporto digitale
- è uno dei più potenti e versatili sistemi per la creazione, archiviazione, preservazione e disseminazione di documenti digitali
- … ma la sua sintassi rigorosa e al contempo flessibile ne rende possibile l’applicazione anche nella rappresentazione di dati strutturati, fornendo una soluzione alternativa ai tradizionali sistemi DBMS relazionali
XML: Extensible Markup Language:
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XML è stato sviluppato dal World Wide Web Consortium (http://www.w3.org)
Le specifiche sono state rilasciate come W3C Recommendation nel 1998 e aggiornate nel 2004
XML deriva da SGML, un linguaggio di mark-up dichiarativo sviluppato dalla International Standardization Organization (ISO), e pubblicato ufficialmente nel 1986 con la sigla ISO 8879
XML nasce come un sottoinsieme semplificato di SGML orientato alla utilizzazione su World Wide Web…
… ma ha assunto ormai un ruolo autonomo e una diffusione ben maggiore del suo progenitore
XML: Extensible Markup Language:
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XML è un metalinguaggio, che permette di definire sintatticamente linguaggi di mark-up
Un linguaggio XML permette di esplicitare la (le) struttura(e) di un documento in modo formale mediante marcatori (mark-up) che vanno inclusi all’interno del testo (character data)
XML: Extensible Markup Language:
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XML è indipendente dal tipo di piattaforma hardware e software su cui viene utilizzato
XML permette la rappresentazione di qualsiasi tipo di documento (e di struttura testuale) indipendentemente dalle finalità applicative
XML è indipendente dai dispositivi di archiviazione e visualizzazione
un documento XML può essere archiviato su qualsiasi tipo di supporto digitale
un documento XML può essere visualizzato su qualsiasi dispositivo di output
XML: Extensible Markup Language:
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Introduzione alla codifica XML per i testi umanistici
Un’edizione scientifica elettronica può offrire una serie di strumenti analitici e di apparati che la rendono proficuamente utilizzabile da un ampio spettro di utenti (non necessariamente specialisti).
La creazione di edizioni elettroniche di testi scientificamente e criticamente adeguate è un compito intellettuale tanto opportuno ai fini del miglioramento della ricerca scientifica quanto necessario alla preservazione del patrimonio culturale
Edizione Scientifica Digitale - British School
By Tiziana Mancinelli
Edizione Scientifica Digitale - British School
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