D'ANNUNZIO
UNA VITA INIMITABILE
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IL PERSONAGGIO
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Le giovanili Novelle della Pescara si ispirano al Verga pur presentando la propria gente abruzzese in uno stile “barbaramente violento”.
D’Annunzio raggruppò i suoi romanzi in tre cicli:
i “‘romanzi della rosa”‘ (Il Piacere, L’innocente, Il trionfo della morte), che rappresentano lo sforzo per vincere la sensualità cui cedono i protagonisti (ad esempio Andrea Sperelli);
i “romanzi del giglio”, che rappresentano la purificazione dalla passione: scrisse solo Le vergini delle rocce (il protagonista, Claudio Cantelmo, è incerto fra tre fanciulle, quale sarà degna di generare il superuomo futuro);
i “romanzi del melograno”, simbolo della rinata volontà: scrisse solo Il fuoco, (Silvio Effrena riceve da Foscarina l’ispirazione).
Estranei ai tre cicli sono il romanzo Giovanni Episcopo, che risente dello psicologismo della narrativa russa e Forse che sì forse che no, che esalta il mito eroico dell’aviazione
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Sono componenti essenziali della sua poesia, ma anche dei tutta la sua produzione,
la capacità di assimilare e rielaborare in forme del tutto personali le suggestioni e gli stimoli più svariati, provenienti sia dalla storia e dalla mitologia sia dalle correnti letterarie e filosofiche contemporanee,
la visione vitalistica e sensuale della realtà,
l’elaborazione di un linguaggio il cui splendore e preziosità suggestiona e seduce.
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Le scelte di D’Annunzio furono condizionate dal suo utilitarismo, ovvero ciò che si prestava a un riuso immediato e spregiudicato
ristrutturò la teoria dell’Estetismo, già abbondantemente depotenziata in Francia, adattandola al ruolo di leader della dolce vita romana.
reinterpretò anche il superomismo nietzschiano in chiave politico- conservatrice ed elitaria,
L'ubermesch nietzschiano diviene in D’Annunzio un modello estetico da imitare, spostatosi al di sopra del mondo (piccolo) borghese e provinciale italiano
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il culto del bello viene esteso dall’arte all’esistenza e l’atteggiamento estetico diviene imperativo morale.
Andrea Sperelli è un gentiluomo, vive nel palazzo Zuccari in Piazza di Spagna, frequenta il bel mondo, le feste galanti e le corse ai cavalli.
ha votato la propria vita alla bellezza, alla cultura raffinata, alla dissipazione erotica, nella costante ricerca del «piacere» (da qui il titolo del romanzo) e vuole «fare della propria vita, come si fa un’opera d’arte».
l’arte è il valore supremo e a essa devono essere subordinati tutti gli altri valori, anche quelli morali.
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Ma Andrea ha una volontà debole, perciò l’estetismo diventa in lui una forza distruttiva, che lo porta alla solitudine e alla sconfitta
Con Il piacere, D’Annunzio intendeva soddisfare le esigenze di quel mondo aristocratico che lo scrittore frequentava
Nel contempo, il dandy Andrea Sperelli rappresentava una sorta di doppio dello scrittore,
Il mito dell’esteta, in effetti, si spiega come l’estremo tentativo dell’intellettuale di fine Ottocento, costretto a determinate scelte artistiche dalle esigenze del mercato editoriale, di recuperare una condizione di privilegio e di «eccezionalità».
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Sono caratteristiche della tecnica narrativa dannunziana
una minuziosa e quasi patologica indagine interiore del protagonista,
estese digressioni, nei particolari più minuti, dell’ambiente e degli scenari
un impianto narrativo che non si attiene all’ordine cronologico degli avvenimenti narrati, ma procede per blocchi discontinui, flashback e frammenti
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Il modello Sperelli però non soddisfa appieno D'Annunzio, che ha comunque bisogno di novità. Viene in suo soccorso Nietzsche e la sua teoria dell'Ubermesch
D’Annunzio colse alcuni aspetti del pensiero di Nietzsche, forzandoli in un proprio sistema di idee:
il rifiuto del conformismo borghese,
l’esaltazione dello spirito dionisiaco, cioè del vitalismo gioioso, libero dalle restrizioni della morale comune,
il rifiuto dell’etica della pietà e dell’altruismo
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Il motivo del superuomo venne interpretato come il diritto di pochi esseri eccezionali ad affermare se stessi, sprezzando le leggi comuni del bene e del male.
Il dominio di pochi esseri al di sopra della massa avrebbe dovuto portare ad una nuova politica aggressiva dello Stato italiano,
Il nuovo personaggio del superuomo creato da D’Annunzio, aggressivo, energico, vitalistico, non nega la precedente immagine dell’esteta, ma la ingloba in sé, conferendole una diversa funzione.
Il culto della bellezza è essenziale nel processo di elevazione dei pochi eletti
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L'APPARTAMENTO DI ANDREA SPERELLI
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IL RITRATTO DI ANDREA SPERELLI
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LA PIOGGIA NEL PINETO
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RIEPILOGO
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D'annunzio l'amante guerriero
Intervista a Giordano Bruno Guerri
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APPROFONDIMENTI
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D'annunzio come personaggio nell'immaginario italiano ed europeo (1938-2008) (GOOGLEBOOK)
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By prof. Raoul Elia - Liceo Siciliani Cz
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