Informatica per gli studi letterari
- Edizione digitale scientifica
- HTML (Hyper Text Transfer Protocol)
- CSS (Cascading Style Sheets)
- XML (eXtensible Markup Language)
Manuale HTML (HyperText Markup Language)
Un linguaggio di marcatura, utilizzato per la formattazione e impaginazione di documenti ipertestuali disponibili nel World Wide Web sotto forma di pagine web, nato assieme al web 1.0.
- Un linguaggio gerarchico
- ha come scopo quello di gestire i contenuti associandone o specificandone allo stesso tempo la struttura grafica (layout) all'interno della pagina web da realizzare grazie all'utilizzo di tag diversi.
- Il tag - unità minima del linguaggio
- Ogni tag (ad esempio <h1> o <p>) specifica un diverso ruolo dei contenuti che esso contrassegna (quindi il tag <h1> definirà un'importanza maggiore del tag <p>).
TAG
Quali TAG abbiamo visto:
<html>
<head>
Contenuti che servono per collegare il file con altri file di altri linguaggi come JS e CSS
ESEMPIO - il CSS
oppure
metadati relativi alla pagina (per rendere più ricercabile il sito oppure il titolo della pagina sulla barra del titolo)
</head>
<boby>
Il corpo del testo
</body>
</html>
Quali tipi di tag ci sono?
- In genere, i tag sono caratterizzati da un tag iniziale e uno finale – devono essere sempre chiusi!
- Ma ci sono anche i TAG detti tag vuoto. Es. <br/>
- <!-- --> I commenti possono essere inclusi in questi tag. Possono essere delle didascalie che possono aiutarci a documentare il codice.
- L'attributo
Entities
Cosa abbiamo fatto finora:
- Intestazioni (titoli di capitoli, di paragrafi eccetera)
- strutture di testo (testo indentato, paragrafi, eccetera)
- aspetto del testo (grassetto, corsivo, eccetera)
- elenchi e liste (numerate, generiche, di definizione)
- Tabelle
- Collegamenti ipertestuali
L'HTML 5:
L'evoluzione del HTML ha portato alla ultima release che è appunto l'HTML5.
Quali sono le differenze?
Il nuovo approccio semantico nella creazione di pagine web.
L’obiettivo del gruppo è quello di elaborare specifiche per aiutare lo sviluppo di un web più orientato alle applicazioni che ai documenti
Cambiano le applicazione audio-video
Scompare Flash e Java
TAG utili da imparare:
<!DOCTYPE html>
<html>
<head>
<link >
</head>
<body>
<div class="container">
</div>
</body>
</html>
TAG utili da imparare:
<header>
<h1>A library for poetry</h1>
</header>
<nav>
<ul>
<li><a href="#">Home</a></li>
<li><a href="#">Chi siamo</a></li>
<li><a href="#">Bibliografia</a></li>
</ul>
</nav>
TAG utili da imparare:
<article>
<h1>TITOLO</h1>
<p>Sic transit gloria mundi</p>
<p>Sic transit gloria mundi</p>
</article>
<footer>Copyleft - corso di Informatica per gli studi umanistici</footer>
CSS utile da imparare:
div.container {
width: 100%;
border: 1px solid gray;
}
border-left: 1px solid gray;
padding: 1em;
overflow: hidden;
}
header, footer {
padding: 1em;
color: white;
background-color: black;
clear: left;
text-align: center;
}
nav {
float: left;
max-width: 160px;
margin: 0;
padding: 1em;
}
nav ul {
list-style-type: none;
padding: 0;
}
L'edizione digitale
A cosa mi servono queste lezioni?
A introdurti alla teoria e alla pratica del documento digitale,
ovvero:
- Acquisire una conoscenza storico-critica delle radici culturali e dell’evoluzione della testualità digitale
- Conoscere le principali risorse e iniziative nel campo dell’edizione digitale dei testi
- Familiarizzare con i linguaggi e gli strumenti dell’edizione digitale scientifica (SDE)
Qual è lo scopo di una “edizione”?
- L’esigenza di conservare l’opera
- L’esigenza di trasmettere l’opera
- L’esigenza di trovare un pubblico per l’opera
- L’esigenza di rispettare la volontà dell’autore
- L’esigenza di conservare i manufatti dell’artista
- L’esigenza di testimoniare l’evoluzione dell’opera
Orientations to Texts, ovvero cinque diversi criteri per
pubblicare un testo:
- Documentario
- Bibliografico
- Sociologico
- Agenziale
- Estetico
La “filologia materiale” degli anni ‘30: Pasquali, De Benedetti, Contini Scrittura come “processo” e testo come “sistema”
Contini: l’opera come “perenne approssimazione al valore” (1974)
Variantistica e strutturalismo: la scuola critica degli anni ‘60 e ‘70 (Segre, Avalle, Corti)
Segre: “… è utile ribadire che […] la natura del testo è condizionata dai modi della sua produzione e riproduzione, che insomma il testo non è una realtà fisica ma un concetto limite.” (1981)
[…] conviene ricordare che la produzione, non solo dei libri, ma dei testi stessi, è un processo che implica, al di là del gesto della scrittura, differenti momenti, differenti tecniche, differenti interventi: quelli dei copisti, dei librai-editori, dei tipografi, dei compositori, dei correttori. Le relazioni fra le opere e la società non consistono unicamente nell’appropriazione estetica e simbolica di oggetti, linguaggi e pratiche rituali o quotidiane… esse concernono le relazioni multiple, mobili, instabili, che annodano i testi alla loro materialità, l’opera alle sue iscrizioni.”
Roger Chartier, Inscrire et effacer, Paris, Gallimard-Seuil, 2005
La conservazione digitale non è un semplice processo di conservazione degli oggetti fisici, ma un processo di conservazione della capacità di riprodurre gli oggetti… [di fatto] non si può provare di aver conservato un oggetto fintanto che che non venga ricostruito in una forma che ne permetta l’uso da parte di esseri umani o di programmi di elaborazione automatica”. (Thibodeau 2002)
La codifica digitale
“La scrittura è metalinguistica” (Olson 1997)
Essa è “rappresentazione” e non mera trascrizione del parlato, ne fornisce cioè un modello concettuale.
In modo simile, il passaggio dall’analogico al digitale descrive un processo di rappresentazione
Anche nella codifica di un testo è necessario esprimere un modello concettuale, ovvero astratto, di quel testo
La codifica digitale è una “rappresentazione” e una “traduzione” di un oggetto in/attraverso un altro linguaggio (in questo caso un meta-linguaggio, Lotman 1973)
In entrambi i casi (codifica e traduzione) il circolo ermeneutico per continuare a vivere deve essere periodicamente rinnovato
Il principio metalinguistico
I linguaggi di markup dichiarativi dichiarano l’appartenenza di un dato segmento testuale ad una determinata classe di strutture testuali; ad esempio: «questo è un titolo»: <title>Titolo</title>
Qualsiasi LM, o meglio qualsiasi rappresentazione digitale di un testo “sottende una teoria del testo in generale” (Sperberg-McQueen 1991)
Dunque l’operazione di codifica non è un atto neutro di registrazione, ma è un atto interpretativo
Introduzione alla codifica XML per i testi umanistici
Un’edizione scientifica elettronica può offrire una serie di strumenti analitici e di apparati che la rendono proficuamente utilizzabile da un ampio spettro di utenti (non necessariamente specialisti)
La creazione di edizioni elettroniche di testi scientificamente e criticamente adeguate è un compito intellettuale tanto opportuno ai fini del miglioramento della ricerca scientifica quanto necessario alla preservazione del patrimonio culturale
Requisiti di un’edizione scientifica elettronica
Rispetto tanto per il contenuto che per la forma originaria del documento da digitalizzare.
A tale fine si renderanno necessarie:
annotazioni editoriali che indichino al lettore come utilizzare il testo
rappresentazione esplicita della tradizione testuale dell’opera mediante un apparato di varianti selettivo o esaustivo
L’integrità intellettuale implica:
specificazione delle fonti primarie utilizzate per la costituzione del testo ed eventuale loro trascrizione comprensiva di tutti i dati relativi al loro stato (cancellazioni, omissioni, lacune etc.)
indicazione esplicita delle correzioni e delle congetture interpretative effettuate dall’editore nella costituzione del testo, con specificazione del livello di certezza che l’editore assegna a ciascuna di esse
L’integrità intellettuale implica:
Sul concetto di testo
Text
Testo in sé
Testo-codice
Testo processato
Testo che ci scrive
Testo comunemente detto
NORME: Grammatica, retorica, etc
Rappresentazione digitale del testo
NORME: grammatica rispetto la sintassi del codice
Testo di output che un software restituisce
Processo biderezionale e dinamico
Testo profondo che scrive e ci scrive: con esso integiamo e ci viene anche restituito un certo output
NORME: si tratta anche di un momento autopoietico
La base per la creazione di un’edizione scientifica digitale (o di un archivio di edizioni digitali) non può in nessun modo essere il software
Perché?
- Nessun software è adeguato per ogni genere di utilizzazione
- Nessun software, per quanto efficiente e versatile può essere gradito a tutti i possibili utilizzatori di una risorsa testuale digitalizzata
- Ma soprattutto, i software hanno un ciclo di vita estremamente ridotto e sono legati a una particolare piattaforma informatica
L’edizione digitale di un documento richiede la rappresentazione dell’informazione contenuta in una fonte testuale in un formato utilizzabile da un elaboratore (Machine Readable Form), ovvero una codifica.
A tale fine occorre utilizzare un apposito linguaggio informatico che deve rispondere ai vincoli formali imposti dalla elaborazione automatica e allo stesso tempo deve essere sufficientemente espressivo per rappresentare la complessità dell’oggetto “testo”
La codifica è la rappresentazione formale di un testo a un qualche livello descrittivo mediante un linguaggio informatico
Si tratta dunque di un processo rappresentazionale che implica una serie di operazioni di selezione e classificazione degli elementi rilevanti in funzione di un determinato punto di vista
XML: Extensible Markup Language:
è un linguaggio che consente la rappresentazione di documenti e dati strutturati su supporto digitale
è uno dei più potenti e versatili sistemi per la creazione, archiviazione, preservazione e disseminazione di documenti digitali
… ma la sua sintassi rigorosa e al contempo flessibile ne rende possibile l’applicazione anche nella rappresentazione di dati strutturati, fornendo una soluzione alternativa ai tradizionali sistemi DBMS relazionali
XML: Extensible Markup Language:
XML è stato sviluppato dal World Wide Web Consortium (http://www.w3.org)
Le specifiche sono state rilasciate come W3C Recommendation nel 1998 e aggiornate nel 2004
XML deriva da SGML, un linguaggio di mark-up dichiarativo sviluppato dalla International Standardization Organization (ISO), e pubblicato ufficialmente nel 1986 con la sigla ISO 8879
XML nasce come un sottoinsieme semplificato di SGML orientato alla utilizzazione su World Wide Web…
… ma ha assunto ormai un ruolo autonomo e una diffusione ben maggiore del suo progenitore
XML: Extensible Markup Language:
XML è un metalinguaggio, che permette di definire sintatticamente linguaggi di mark-up
Un linguaggio XML permette di esplicitare la (le) struttura(e) di un documento in modo formale mediante marcatori (mark-up) che vanno inclusi all’interno del testo (character data)
XML: Extensible Markup Language:
XML è un metalinguaggio, che permette di definire sintatticamente linguaggi di mark-up
Un linguaggio XML permette di esplicitare la (le) struttura(e) di un documento in modo formale mediante marcatori (mark-up) che vanno inclusi all’interno del testo (character data)
XML: Extensible Markup Language:
XML è indipendente dal tipo di piattaforma hardware e software su cui viene utilizzato
XML permette la rappresentazione di qualsiasi tipo di documento (e di struttura testuale) indipendentemente dalle finalità applicative
XML è indipendente dai dispositivi di archiviazione e visualizzazione
un documento XML può essere archiviato su qualsiasi tipo di supporto digitale
un documento XML può essere visualizzato su qualsiasi dispositivo di output
Introduzione Edizione Digitale
By tiziana_m
Introduzione Edizione Digitale
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