Cartografia Digitale

Mappe interattive per raccontare storie

Ferrara, 30 settembre / 1-2 ottobre 2016

Jacopo Ottaviani – @JacopoOttaviani

Bonne, R. – Antique map of Spain and Portugal

Faremo delle mappe.

Ripercorreremo l'intero processo produttivo,

dalla «concezione» alla «pubblicazione»

Questi incontri saranno:

  • Pratici (mani in pasta, il più possibile)
  • Realistici (riprodurremo gli scenari di produzione)
  • Trasversali (molte nozioni riutilizzabili in altri contesti, e.g.: data journalism, campagne di advocacy)
  • Sorprendenti (faremo un po' di magia nera)

Liberi di interrompere, chiedere, sperimentare...

La mappa di Fra Mauro è considerata il più grande esempio di cartografia medievale. Fu disegnata nel 1450 dal cartografo italiano Fra Mauro. La mappa rappresenta il mondo e riporta l'Asia, l'Oceano Indiano, l'Africa, l'Europa e l'Atlantico ed è orientata con il Sud in alto.

Cominciamo.

Il ruolo dei dati

"Data should be seen as a force multiplier in the newsroom" (cit. Aron Pilhofer, The Guardian)

 

I dati sono qualcosa che rafforzano i processi esistenti dello storytelling.

In altre parole, i dati:

  • Rendono le storie più solide
  • Migliorano le storie
  • Si integrano nelle storie
  • Contestualizzano le storie
  • Provano dei fatti
  • Distruggono dei miti
  • Fanno nascere storie nuove

courtesy of @AlbertoCairo

È una questione di domande:

  • Formulare poche, sintetiche domande di ricerca
  • Sviluppare le domande di ricerca anche con l'uso di sotto-domande
  • Ogni domanda avrà le sue fonti di dati da cui arriveranno le risposte

 

  • e.g. Quanti studenti abbandonano le scuole in Italia?
    • Nelle province italiane?
    • Le scuole professionali?
    • Prima del 5° anno superiore?

courtesy of Queen Elizabeth II

Fare lo zoom sui dati:

  • Immagine generale vs dettagli locali
  • Indurre l'utente all'esplorazione
  • Incoraggiare i confronti 
  • Creare dibattito

Abbandono scolastico in Italia, 2015 (Internazionale)

Aspetta un attimo.

Perché parliamo di dati?

Semplice: perché dietro ogni visualizzazione c'è una tabella

...Quindi dietro ogni mappa c'è una tabella

(e una tabella è fatta di «dati»)

Per trasformare una tabella in una mappa, la tabella deve avere determinate caratteristiche...

Colonne con la "locazione" (locations)

Colonna location

Colonne location

Colonne con altri dati

La struttura della tabella

I dati sono in vari formati

I formati più importanti

  • String: 'Ciao', '2323abc', '23'
  • Number: 54
  • Date: 10/09/2015 (2015-09-10T00:00:00Z)
  • Location:  
    • Indirizzi, città, province, regioni
    • Coordinate geografiche (lat, lon)
    • Paesi europei
    • Paesi del mondo
    • ecc.

Formati di tabella compatibili con Carto

  • Excel (.xls, .xlsx)
  • CSV
  • TSV
  • SHP (non ci serve)
  • GeoJSON (non ci serve)
  • Più info qui: http://docs.cartodb.com/cartodb-editor.html

File .CSV (Comma separated values)

Cosa abbiamo sul nostro tavolo di lavoro, finora:

  1. Un argomento
  2. Delle domande di ricerca
  3. Delle fonti di dati che rispondono alle domande di ricerca
  4. Una tabella con alcune righe e colonne, salvata in formato CSV o Excel
  5. Una colonna location
  6. Ogni colonna è di un tipo di dati ben specifico (per esempio, numero o testo)

Domande?

Esercizio #1. Prendere un foglio di carta e buttare giù:

  1. Il tuo argomento
  2. Almeno una domanda di ricerca
  3. Le fonti di dati che potrebbero aiutarti a rispondere alle tue domande
  4. Una bozza della tabella, con la sua struttura 
  5. Identificare la colonna location)
  6. Specificare il tipo di ogni colonna
  7. Riempire la tabella con dei dati (anche inventati)

Bene, avete appena costruito il vostro primo dataset geografico.

Ci siamo quasi: tra poco saremo in grado di fare cose di questo tipo.

#1 - Cartografia Digitale

By jottaviani

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